Essere freelance nel 2022
Essere freelance nel 2022: sfighe e sfide per vivere da liberi professionisti
Essere freelance nel nuovo anno sarà intenso. Non voglio iniziare l’anno in maniera brusca o, al contrario, raccontandoti bugie. Indorando la pillola, come si suol dire. Io amo essere libero professionista, non lo nascondo. Però è sempre stato un po’ difficile esserlo, soprattutto in Italia.
Ma forse, negli ultimi due anni, questa condizione ha presentato dei pro e non solo dei contro.
Inizio l’anno con una provocazione: e se diventassimo tutti libero professionisti, il mondo come diventerebbe?
Per me sarebbe impossibile, perché non tutti si è fatti per questa modalità di gestione della propria vita lavorativa. Non tutti vogliamo essere i capi di sé stessi.
Spesso mi sento dire che sono fortunata perché posso gestirmi il tempo come voglio, perché ho molto tempo libero, perché guadagno un sacco e pago poche tasse e anzi sono una privilegiata. Allora…facciamo un po’ di chiarezza: non è così! E se nel nuovo anno vuoi diventare un/a freelance, condivido con te quello che ho scoperto. Parliamone!
Essere freelance le sfi…ghe che diventano le sfide del nuovo millennio!
Innanzitutto essere freelance prevede una grande capacità di adattamento al cambiamento. Essere in grado di sopportare le incertezze, soprattutto quelle iniziali che sono per lo più legate all’aspetto economico: trovare clienti, farsi pagare e pagare le tasse.
Ovviamente non si hanno le stesse garanzie del lavoratore autonomo, però qualcosa è cambiato. E ti consiglio di leggere l’ebook dei super Zandegù Il welfare per freelance non è una leggenda metropolitana ci sono molti spunti e alcune novità che possono davvero esserci di grande aiuto e sostegno morale!
Però non abbiamo tredicesima o quattordicesima, telefono e/o macchina aziendale (cioè si…ma te la sei pagata tu!), non ci sono benefit di produzione. Sta a te organizzarti in modo che la tua questione economica sia in crescita in modo da darti la vita che sogni!
Quindi nel tuo “prezzo” ci deve essere una serie di considerazioni: le persone pagano il tuo tempo, la tua creatività, ma anche la tua flessibilità che spesso rischia di essere una lama a doppio taglio.
Devi imparare a gestire i clienti: io ho creato preventivi molto dettagliati e contratti controllati da avvocato e commercialista.
Non avere orari...o meglio: bisogna imparare a crearsi degli orari perché a nessuno piace rispondere a qualsiasi ora del giorno e della notte, o no?!
Però…le sfide ci aiutano a diventare più performanti!
Mentre scrivevo questo pezzo pensavo che, dopo questi 7 anni di partita iva, in realtà tutte queste difficoltà mi hanno insegnato a rispettarmi di più. A cercare di capire il mio valore per spiegarlo agli altri, per far sì che mi scelgano e mi paghino, cosa non scontata!
Per cui mentre una persona potrebbe rimanere colpita dai “contro” di questa modalità lavorativa, altri ci vedono di tutto.
Io ci vedo grande libertà: di crearsi i propri ritmi lavorativi (orari, routine, tempistiche di lavoro con i clienti); di dire dei no, ma anche dei sì. Ovviamente non subito… Anche io ho detto dei sì che reputo, ora che li guardo da un’altra prospettiva, dei sì sbagliati o meglio faticosi. Che mi sono costati più che farmi guadagnare in termine di competenze e denaro. Ma tutto serve!
Non avere i benefit e quindi il sedere al caldo fa sì che ci si muova di più. Ti insegna a trovare nuovi modi per farsi conoscere, per farsi scegliere e per crescere come professionista.
E ti fa provare a cercare la tua tribù: nessun libero professionista è un’isola e lavorare con altre persone, magari in progetti grandi nei quali condividere le tue competenze è un ottimo modo per crearsi un parco clienti da mostrare per farsi scegliere da sempre più clienti.
Quindi: usa LinkedIn in maniera sensata, entra nelle community, ma senza farti inghiottire dalle critiche e dal malumore di alcuni professionisti di vecchia data; partecipa agli eventi. Quanto avrei voluto scoprire Freelance camp fin da subito! Ma ora so che c’è e partecipo da un po’. Spero presto di parlare anche di qualcosa di mio perché è un palco meraviglioso, una community accogliente e che aiuta a crescere e migliorarsi di anno in anno.
Un consiglio da amica freelance
L’unico consiglio che mi sento di dare è di cercarsi un o una buon/a commercialista e il resto è tutto un trovare la propria strada: i propri ritmi, il proprio modo di cercare e parlare con i clienti, contratti e modalità di lavoro. La routine anche è un aspetto importante. Ma se c’è un aspetto che amo dell’essere libera professionista, e credo che questo sia più per indole e carattere che per altri motivi, è che è un modo di vivere il lavoro che cambia e si evolve con noi.
Quindi se ami le sfide, se non hai paura delle sfighe, hai già qualche possibile cliente e una bozza di business plan (ti consiglio di averlo…) trova un o una buon/a commercialista che ti segua e lanciati: la vita è troppo breve per non provare a migliorarla costruendosi un futuro a propria misura!
Buon inizio dell’anno, che tu abbia sogni grandiosi e progetti ambiziosi…a che punto sei del tuo percorso? Hai consigli da condividere?
Ps Se vuoi leggere cosa pensassi già nel lontano 2018, eccoti un articoletto!