La vita da designer è una vita intensa!
La vita da designer è una vita che va vissuta intensamente. (Lo siento madre, sobre mi vida como diseñadora loca!)
Perché gli stimoli che coltiviamo, ci rendono un grande favore: quello di entrare nel nostro cervello e creare connessioni.
Queste connessioni vengono immagazzinate e, quando meno ce lo aspettiamo, tac! Si agganciano ad altri concetti e ci fanno immaginare le soluzioni per concretizzare le idee di chi si affida a noi.
Concetto contorto, lo so. Ma questa settimana, mentre andavo avanti con un bellissimo progetto che sto realizzando grazie alla connessione con Lorenzo Giustarini (se non lo conosci, vai a vedere il suo instagram e muori un po’ di invidia: vive a Las Palomas con la sua compagna e insegna alle persone come diventare dei maghi con tik tok e instagram e…molto altro ancora che presto vi svelerà!) ho capito che questo è davvero il lavoro che fa per me. Per carattere, di sicuro e perché sono quella che si dice una multipotenziale (o almeno credo!).
Multipotenzialità (dall’inglese multipotentiality) identifica la qualità e la capacità delle persone che hanno più interessi e attività, una forte curiosità intellettuale, sono creativi ed eccellono in più settori[1][2]. Questo tipo di persone si definiscono multipotenziali. Da Wikipedia
La vita del designer: cervello in continuo allenamento
Quindi ho capito che la grafica, o comunque la progettazione, che sia visiva, che sia architettonica, che sia cinematografica o musicale, necessita di nutrimento continuo per il nostro cervello per aiutarlo a lavorare a pieno regime. Non solo per non avere il blocco del professionista, può succedere anche se siamo iper stimolati e, a volte, può succedere proprio per quello!
Ma questi lavori, tutti i lavori creativi, di creazione, di produzione di soluzioni concrete, richiede che i nostri cervelli siano pieni zeppi di nozioni, di letture, di parole, di musiche, di immagini, di colori da mettere in relazione. Abbiamo bisogno che il cervello si alleni, proprio come se andasse in palestra.
Quindi, quando vedete che leggo un libro o seguo un tale corso, o cucino una ricetta o ancora vado al cinema o guardo una serie, anche se non è per forza lavoro in senso stretto, lo è in senso lato. Perché le immagini e i concetti incideranno qualcosa dentro di me.
Tutta questa cura per quella che viene chiamata cultura, sembra eccessiva. Ma ti posso assicurare che è un concetto meravigliosamente multisfaccettato, e ha una sua utilità! Non serve avere cultura solo per riuscire a conversare amabilmente davanti ad una tazza di te!
Libri, corsi e persone nel mio presente da designer
In questo preciso momento sto leggendo una serie di libri – lo so, sono una brutta persona perché ne leggo diversi nello stesso momento, cioè ne inizio uno poi magari vado avanti con un altro, dipende dal mood! Sto leggendo un libro A Pocket full of Do di Chris Do sul Kindle, Padre ricco, padre Povero, ma a volte mi pesa un po’ e allora mi sono anche presa il libro sull’Auto svezzamento della Pediatra Carla, perché sono una designer, ma pur sempre una mamma!
Allora ho creato una lista di libri che, a mio parere, possono essere utili per intraprendere questa carriera. La maggior parte li ho letti negli anni di formazione, altri li ho letti ultimamente o li leggerò. Qualche piccola eccezione c’è: ci sono dei libri che ho letto in prestito da altre librerie o biblioteche e presto potrebbero diventare miei (il compleanno si avvicina…)
Adoro prendere parte ad eventi come le dirette del mio meraviglioso amico Massimo Benedetti perché mi stimolano al dialogo, essendo spesso a casa sola con il mio piccolo assistente di quasi 6 mesi. Non vedo l’ora che ci sia l’edizione online del Freelance camp, sperando che io possa prenderne parte, lavoro permettendo. Mi piacerebbe andare ai Milano Graphic Days, vediamo.
Sto seguendo un corso di Dot Lung, la madre dei Draghi dei social media! Se non la conosci…rimedia subito! Su Domestika ho li un bel terzetto di corsi che ho ricevuto a natale sulla calligrafia digitale che ho iniziato e che non vedo l’ora di mettere in pratica quando riuscirò a sostituire il mio vecchio tablet.
Quindi…se vedi che a volte perdo una pubblicazione di un post, o non pubblico sui social per qualche giorno, non sono sparita o scappata su un’isola deserta…sto allenando il mio cervello!
Quali sono gli stimoli che nutrono il tuo di cervello? Me lo racconti?