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La resilienza per vivere sereni

eugenia brini 14 Aprile 2018 lifestyle resilienza, scelte consapevoli

 

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Il fallimento è una parte della vita.
Il successo non ti insegna, ma il fallimento ti insegna la resilienza.
Ti insegna a prendere te stesso e a riprovare.
Sarah Morgan

La resilienza è una capacità umana davvero molto utile di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà in maniera positiva.

La prima volta che ho sentito la parola Resilienza era all’università e si parlava della capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. L’ho trovata una competenza utile non solo per il lavoro, ma per affrontare la vita.

Credo che sia importante imparare a coltivare questo aspetto del nostro carattere. Sicuramente lo impariamo in famiglia, a scuola e poi la coltiviamo crescendo.

Resilienza, per me, significa anche imparare che non tutti ragionano e sentono come me. Sono una persona che vive tutto molto intensamente. Sono generosa e amo avere amici e coccolare tutti quando posso. A volte la vita mi ha messo di fronte a prove da affrontare, come succede a tutti. Ma il pensiero positivo, una famiglia formidabile e il supporto della creatività che mi scorre nelle vene, mi ha sempre aiutata a rialzarmi.

Ogni caduta è utile solo se ci rialziamo e ci rimettiamo in sella, ed è proprio quello che faccio ogni giorno. Anche con il mio lavoro, che ha il grande pregio di non essere mai uguale a se stesso!

Com’è la resilienza nel mio lavoro

Essere una graphic & visual designer non è solo un’etichetta bella da appiccicarsi addosso. Vuol dire mettersi in gioco, studiare e ascoltare chi chiede un mio aiuto per concretizzare idee. Vuol dire anche discutere, a volte, e io amo confrontami e non scontrarmi perché lo trovo più efficace al fine di raggiungere mete insieme.
Essere resilienti nel lavoro vuol dire capire come affrontare le varie problematiche cercando di capire quanto siamo fortunati, nonostante le difficoltà della libero professione, trovare compromessi e trovare la propria dimensione. Trovare il coraggio di agire, la voglia di ascoltare e la creatività di trovare soluzioni.

In cucina

Nella mia cucina fanno bella mostra di sé un sacco di elettrodomestici che, negli anni, ho collezionato e/o mi sono stati regalati dal mio compagno o dalla mia super famiglia. 
Ultimamente quello che uso di più è l’estrattore (più bello del mondo!) con il quale creo dei succhi golosissimi e che mi aiutano per prepararmi all’estate. Se lo vuoi comprare basta cliccare qui e con questo codice HERDRLAI, avrete il 10% di sconto! 
Il succo che va di più e che consiglio di provare è ananas (300 g), zenzero (2 cm), limone (mezzo) e qualche fogliolina di menta. Se non hai un estrattore o una centrifuga puoi anche decidere di frullare la frutta e poi filtrarla. 

Semplificare

Un modo per superare le difficoltà, almeno per me, è fermarmi e capire quali sono le fortune che ho nella vita. Perché è facile pensare che siamo miserable, come si dice in inglese. Perché magari va male un lavoro o perché non entrano soldi nel nostro conto (vita da freelance) o perché qualcuno a cui teniamo sta male. 
La vita ti sorride se tu le sorridi, si dice. Una cosa carina potrebbe essere creare un barattolo delle cose belle da tirare fuori e leggere nei momenti difficili. Oppure un quaderno o ancora creare album con le foto stampate perché spesso le abbiamo nel cellulare, ma non le stampiamo mai. A me a natale hanno regalato la sproket che stampa foto piccoline adesive carinissime, personalizzabili direttamente dall’app e funziona grazie al bluetooth per cui si mandano le foto direttamente dal cellulare!

Business tips

Nel mio lavoro devo essere sempre informata, ma non spaventata! Questo sarà il mio motto di questo 2018 che è ancora agli inizi. La resilienza nel lavoro è importante e in questo momento, nel quale l’agitazione per questa novità dei GDPR (General Data Protection Regulation) ha un po’ travolto le persone che, come me, lavorano online. In realtà questa protezione dei dati andrà fatta da tutti noi libero professionisti che lavoriamo con i dati dei nostri clienti (newsletter, fatture e molto altro). Ma non bisogna strapparsi i capelli, le soluzioni ci sono. Innanzitutto confrontarsi con gli esperti e magari seguire corsi in aula e online. Segnalo incontro a Biella al Sellalab giovedì 26 dal titolo Il misterioso GDPR e il suo impatto su WordPress e su udemy si trovano vari corsi introduttivi sulla questione, per iniziare a capire di cosa stiamo parlando. Sono in inglese, per cui se non lo parlate meglio aspettare che vengano tradotti. Resilienza= non impazzire, informarsi, formarsi e agire!

Persone che ispirano

Credo che non si possa parlare di resilienza senza parlare di ostacoli, problemi e modi di reagire. E una delle persone che parla di resilienza attraverso il suo lavoro è l’artista Chiara Lorenzetti che, attraverso l’arte del Kintsugi, crea delle opere partendo da vasi rotti aggiustandole con una speciale “colla” dorata. Questa tecnica giapponese la trovo stupenda perché è metaforica: ci insegna che da ogni problema possiamo uscirne sì con qualche ferita e cicatrice, ma che non dobbiamo vergognarcene perché è sinonimo di vita! Ho letto che viene anche considerata  L’arte di abbracciare il danno, di non vergognarsi delle ferite, e l’ho trovato splendido come grande esempio di resilienza, di capacità di curarsi e rialzarsi per affrontare la vita in maniera ancora più forte.

Ogni rottura non è una distruzione ma una creazione e la sua imperfezione vivrà una nuova, unica, perfezione dorata.”
Chiara Lorenzetti
 

Libri da leggere

Un libro che mi sta dando molti spunti di riflessione è I doni dell’imperfezione perché finalmente qualcuno mi ricorda che non devo essere perfetta, che i problemi che si incontrano lungo la propria strada hanno tutti una soluzione. Che volere bene alle nostre imperfezioni è la soluzione più resiliente. Dieci passi per capire come migliorarsi e come amarsi di più. A volte un libro è una soluzione più che resiliente: è una coccola indispensabile per stare bene. Per capire cosa va lasciato andare e cosa invece va coltivato. Come essere un po’ egoisti, ma in maniera efficace e utile per stare bene con se stessi e con gli altri. Per affrontare la vita con la leggerezza che non è superficialità, ma capacità di non farsi ferire dagli eventi della vita e trarne gli insegnamenti per diventare le persone che vogliamo essere.

Ps Grazie Mamma per avermi prestato questo libro. I consigli della mia mamma sono sempre i migliori per imparare a camminare in maniera resiliente e più felice.

Film/serie/video

Parlo spesso di serie tv o di documentari che ho visto su Netflix perché, per me, sono una fonte inesauribile di ispirazione. Ultimamente, essendo appassionata di cucina, guardo Chef’s table. L’episodio che più mi ha fatto pensare alla resilienza è stato quello dei tre fratelli spagnoli del ristorante di famiglia El Celler di Can Roca.
Jordi è il più giovane dei tre fratelli e ha dovuto superare moltissime prove prima di trovare la sua strada: la pasticceria. Ed è un mago, davvero le sue creazioni lasciano senza parole. Il suo racconta parla di tanta fatica, tante insicurezze e un incidente del pasticcere del ristorante, si è trovato nella condizione di doversi mettere in gioco in prima linea. E ce l’ha fatta! Anche senza voce, avendo avuto un problema dopo una brutta raucedine. Una delle frasi che più mi hanno colpita sul discorso della sua poca voce è stata che se si ha poca voce bisogna studiare molto e trovare soluzioni. E si parla solo per le cose veramente importanti. Una puntata golosa e piena di spunti interessanti.

Quali sono le esperienze che ami per coltivare la resilienza, nella tua esperienza?

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Quali pensi che metterai in pratica?

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