L’importanza di prendersi una pausa….da libero professionista
Pausa pausa delle mie brame…
In questi giorni non sono scomparsa, o scappata. Sto facendo ordine nella mia vita e nel mio mondo. Mi sono fermata un attimo e ho pensato: ehi, ma lo sai che anche la pausa ha un suo perché?
Ebbene sì. Riposarsi o comunque interrompere il proprio lavorio per anche solo 15 minuti, è provato scientificamente, può aiutarci a fare chiarezza. Ci aiuta a rimetterci in moto al meglio delle nostre possibilità. Ma non sempre è facile. Bisogna darsi spazio e tempo mentale e fisico per essere concreti e efficaci come merita il nostro lavoro. Questo vale anche nella nostra vita, nei nostri affetti e nella nostra psiche.
Perché lavorare stressa? Perché spesso i ritmi non sono quelli consoni alla nostra costituzione. Non vuol dire che non siamo in grado o all’altezza di fare qualcosa. Semplicemente abbiamo tempi e modi diversi, nessuno è uguale. O meglio non c’è una reazione giusta o sbagliata allo stress fisico e psicologico, o a come riusciamo a superare ostacoli e problemi.
Quando si è libero professionista e cioè capo di se stessi, si ha quasi un dovere morale di fare un lavoro su noi stessi per capire cosa è meglio per noi e per i nostri clienti. Per il nostro mondo di affetti. Essere organizzati, farsi schemi mentali e su carta, preparare tutto quello che serve, cercare di consegnare tutto nei tempi, inseguire un po’ i tempi degli altri. Non avere un attimo di tregua a lungo logora, e può essere uno dei principali motivi del classico blocco del creativo (o dello scrittore).
Cosa fare? Quali ingredienti servono per la pausa perfetta?
Non ho una ricetta magica. In questo momento (sarà anche che sono in dolce attesa) la cosa importante è organizzare la giornata senza che io debba correre, cosa che non riuscirei a fare.
Vuol dire che faccio le cose con tempi e gestione delle priorità più puntuale e precisa e senza voler esagerare. Un cliente non vuole tutto e subito se fatto male, preferisce fatto bene e il più presto possibile. Possibilmente a prezzo ragionevole (che ho imparato non vuol dire a poco, ma vuol dire che chi mi sta davanti deve capire per cosa sta pagando. Quali sono le mie competenze, i passaggi e le tempistiche necessarie, solo così si crea un rapporto di fiducia vero, me lo devo meritare e l’essere onesta è l’unica carta da giocarsi).
Devo prendere i miei tempi. Cosa vuol dire? Dormire il giusto, avere orari corretti per me, ossia non lavorare fino alle 6 del mattino se tanto non sono lucida, svegliarmi presto, mangiare sano, andare a fare attività fisica, perché 15 minuti al sole al giorno ricaricano più di una settimana di ferie se tanto stiamo poi attaccati al cellulare a rispondere a richieste continue… e via dicendo.
In conclusione
Ognuno deve trovare la propria strada. Io vi parlo della mia perché sto cercando di essere una freelance migliore. Ma non solo. Voglio diventare una futura mamma freelance che cercherà di riprendere il lavoro al meglio. Ascoltandomi e ascoltando le esigenze di chi vorrà lavorare con me.
Il futuro mi vedrà lavorare in maniera alternativa. Magari tra una sessione di acqua gym o di yoga, o mentre mi bevo un buon the verde. Leggendo un libro per poter prendere ispirazione per disegnare un progetto in maniera davvero perfetta e non banale.
Mettete la vostra musica preferita, magari sparatevi un power nap, ovvero il super riposino che ricarica in poco tempo, mettete il telefono in modalità aereo o non disturbare e recuperate il vostro tempo per ricaricare le batterie, sarete sicuramente più lucidi e pronti all’azione!
Buona pausa a tutti!